Chilometri percorsi:
2.200 km
Tappe intermedie:
Belgio, Francia, Spagna
Destinazione:
costa dell’Algarve, Portogallo
Debi Flügge è nata a Mainz in Germania, influencer di successo, su Instagram nota come Debi Flue. Grazie ad argomenti come i sogni, il fitness e la voglia di viaggiare è seguita da quasi 1 milione di persone, curiosi di accompagnarla durante i viaggi e la vita di tutti i giorni. Da ormai diversi anni lei e il suo compagno Kev viaggiano insieme, alla scoperta del mondo. Durante il loro ultimo viaggio insieme hanno adottato il loro cane Django e non sono più riusciti a separarsi da lui.
Il primo viaggio in camper – due persone ed un cane. Una nuova avventura per noi. Perciò, quest’anno, partiamo per raggiungere il sud dell’Europa. Ci aspetta un viaggio di 3 settimane e mezzo con il Carado T447 Clever+. Prima della partenza, onestamente, eravamo un po‘ scettici: Viaggiare e vivere in un camper “piccolo e stretto“ fa davvero per noi? Nonostante i nostri dubbi ci volevamo provare assolutamente, anche con Django. Per questo motivo abbiamo scelto un modello spazioso, con cucina, toilette, doccia, frigorifero, pannello solare e approvvigionamento di corrente elettrica.
Vi posso anticipare un primo giudizio: viaggiare in camper è davvero perfetto per noi!
Dopo aver ritirato il camper a metà giugno non siamo partiti immediatamente, volevamo fare i bagagli con calma e sistemarci per bene. Siamo subito rimasti stupiti. Lo spazio di stivaggio, sia nella zona abitativa che nel garage, era più che ampio e anche integrato in modo salvaspazio. Carado ci ha fornito un lettino apposito per Django, pensato per l’area sotto il tavolo. In pratica poteva essere sistemato intorno alla gamba del tavolo, in modo da non occupare troppo spazio, ma da offrire allo stesso tempo un luogo di ritiro adeguato al cane. Fin dall’inizio noi tutti ci siamo sentiti benissimo. La gestione di tutti gli aspetti tecnici rappresentava però una piccola sfida, tra cui la corrente elettrica, l’acqua calda, i fornelli a gas, la toilette, il riempimento e lo scarico delle acque. Ma ci vuole tempo, come sempre nella vita. Il nostro motto: sbagliando s´impara.
E certamente, dovevamo prendere confidenza con la lunghezza di 7,40 metri, ma grazie alla telecamera retrovisiva ci siamo abituati in un attimo!
L’app ci ha aiutato a trovare non solo dei posti dove fermarci per dormire, ma anche dove riempire e scaricare le acque, visto che dopo due giorni, per la prima volta, già ne avevamo la necessità.
Scaricare la toilette – una necessità pratica di cui nessuno parla volentieri e della quale non avevamo delle idee chiare. Alla fine, non è niente di complicato, visto che il tutto è studiato davvero bene. Mettersi dei guanti monouso, tirare fuori la cassetta, aprire il tubo di scarico, mantenerlo verso lo scarico e premere il bottone sulla cassetta, in modo da far uscire il tutto con grande velocità. In realtà non c’è niente che può andare male, finché tenete sott’occhio i livelli di riempimento del serbatoio…
Farsi la doccia per la prima volta invece ci ha veramente messo in difficoltà, abbiamo capito il meccanismo della caldaia solo dopo quattro giorni. Per questo motivo, per quattro giorni, ci siamo fatti una doccia fredda, risparmiando molta acqua ? Un consiglio: l‘errore “W162h“ significa che il finestrino della caldaia va chiuso, poi funziona subito!
La cosa più semplice: cucinare. Basta aprire la bombola (ne avevamo 2, ci bastavano fino alla fine del nostro viaggio), accendere i fornelli, aprire l’oblò sopra il piano cottura – è tutto. Il nostro consiglio: non portate delle pentole e padelle troppo grandi, visto che non avrete più la possibilità di utilizzare contemporaneamente i tre fornelli.
Dopo quattro giorni in viaggio ci aspettavano il sole, la spiaggia e il mare! Abbiamo trovato la strada più breve per raggiungere la costa occidentale del Portogallo. Django è saltato dal camper, si è tuffato nelle onde, era felicissimo di godersi, finalmente, l’estate! L’acqua era piuttosto fredda, ma non potevamo aspettare, dovevamo fermarci in questo posto perché avevamo troppa voglia di vedere il mare, dopo molto tempo. Anche qui, con l’aiuto di park4night, abbiamo trovato un parcheggio direttamente in spiaggia, nelle vicinanze di Aveiro, dove potevamo trascorrere la notte.
Da qui è continuato il nostro viaggio lungo la costa verso il sud, giorno dopo giorno, non superando però un periodo di massimo 1-2 ore alla guida. Una volta superato Nazaré (durante questo periodo dell’anno le onde di solito non sono troppo forti) la costa prende una forma sempre più ripida, trasformandosi piano piano in scogli. Anche i parcheggi diventano sempre più spettacolari. In Portogallo, purtroppo, non è sempre consentito sostare durante la notte. Ma anche per risolvere questo problema l’app park4night ci è stato utilissimo, abbiamo sempre trovato dei parcheggi con vista stupenda. Durante tutto il viaggio non abbiamo mai dormito in campeggio, ma abbiamo scelto esclusivamente delle aree di sosta libere, dove potevamo ammirare il tramonto. Non abbiamo mai trovato più di 2-3 camper, oltre a noi, ci siamo sempre trovati in ambienti perfetti, che hanno a pieno soddisfatto le nostre aspettative. Nei pressi di Nazaré, per esempio, abbiamo parcheggiato sullo scoglio, accanto alla spiaggia. Per fortuna c’era anche un piccolo sentiero che ci ha permesso di scendere in spiaggia (nessun problema, nemmeno per il cane). Il nostro giudizio: il parcheggio perfetto! Le spiagge si estendono per chilometri, sono larghissime e quasi sempre abbandonate. Un sogno.
La nostra routine del mattino: una passeggiata con Django in spiaggia, stavolta seguita da un breve workout (abbiamo portato i pesi, sistemandoli nel garage posteriore) e un bagno nelle onde fredde.
Abbastanza velocemente sono apparse delle nuvole che hanno coperto il cielo; perciò, abbiamo deciso di riprendere il viaggio, dirigendoci ancora verso il sud del paese. Un grande vantaggio dei viaggi in camper: la libertà più assoluta.
Un’ora e 80 km dopo abbiamo ritrovato il sole. Nei pressi di Sines ci trovavamo di nuovo su uno scoglio, di nuovo accanto al mare, di nuovo quasi da soli. Abbiamo deciso di fermarci in spiaggia per l’intera giornata.
Visto che l’oceano porta sempre del vento fresco, le temperature sia al sole che, ancora più importante, dentro il camper, erano sempre davvero piacevoli. Anche le tante finestre ne facevano la loro parte, grazie a loro, lo spazio abitativo sembrava veramente bello e luminoso, in più consentivano frequentemente l´entrata dell’aria fresca che garantiva una temperatura accogliente. In questo modo potevamo far dormire Django nel camper per qualche minuto, senza doverci preoccupare, per esempio mentre facevamo la spesa.
In questo posto, per la prima volta, abbiamo sistemato e utilizzato i mobili da campeggio per l’esterno, così abbiamo avuto la possibilità di goderci il tramonto. Comodità massima! Siamo rimasti per due giorni interi, prima di ripartire.
Come prossima fermata abbiamo individuato Praia do Tonel, dove abbiamo trovato il parcheggio probabilmente più bello di tutto il viaggio. Era situato sulla punta di uno scoglio stretto, con vista sul mare. Gli scogli circondavano una baia di ca. 200m che nascondeva una spiaggia meravigliosa. Trovandoci un po‘ in alto, il vento fresco ci proteggeva dal caldo: la temperatura nel camper era sempre piacevole, così, in alcune occasioni, Django poteva rimanere all’interno del veicolo per continuare a dormire. Il percorso per arrivare in spiaggia era piuttosto ripido e poco adatto ai cani. Anche la baia era quasi del tutto protetta dal vento, il posto perfetto per rilassarsi, purtroppo senza cane. Dopo un‘oretta siamo tornati al camper, dove ci aspettava una sorpresa: una piccola cagnolina bianca, solitaria, che probabilmente si era semplicemente persa. Ci ha trovato – e non ci voleva più abbandonare! Per Django è stato amore a prima vista, fin dal primo momento i due erano inseparabili. Non potevamo trovare il suo proprietario, perciò siamo andati a chiedere anche nei paesi vicini, ma non riuscivamo a individuare nessuno che aveva informazioni su questo cane. Così abbiamo deciso di prenderci cura di lei durante la notte e di portarla dal veterinario il giorno dopo, per trovare un eventuale microchip. Infatti, il giorno dopo siamo subito partiti, il veterinario è veramente riuscito a contattare la proprietaria che è subito venuta a raggiungerci. È stata felicissima e ha riportato a casa la nostra amica – una storia con lieto fine ?
Abbiamo deciso di dirigerci nuovamente verso la costa occidentale, la nostra prossima destinazione si chiamava Torre de Aspa. Dopo due giorni in un posto piuttosto stretto e affollato era il luogo perfetto. Un parcheggio direttamente accanto al mare, dove il paesaggio è caratterizzato da giganti scogli neri, sia a destra che a sinistra, e da una spiaggia larghissima che si estende per chilometri. L’unico svantaggio: il cellulare non prendeva. Perciò non abbiamo programmato nessun pernottamento in questo posto, ma era talmente bello che abbiamo cambiato idea, rinunciando così alla connessione internet e alla rete telefonica. È stata un’ottima scelta! Dal pomeriggio in poi eravamo gli unici in questa spiaggia enorme, in piena solitudine abbiamo ammirato il tramonto più bello di tutto il viaggio.
Durante quella serata ci siamo resi conto che potevamo percepire l’atmosfera speciale di tutti i posti che abbiamo visitato soltanto grazie al camper. Sapendo, per esempio, di dover tornare all’hotel, avremmo lasciato le spiagge molto prima, senza vedere i tramonti. Abbiamo vissuto il camper come il nostro hotel, e le spiagge come la nostra terrazza. Un’esperienza unica – tutti i giorni.
Teoricamente ci sarebbe piaciuto fermarci un altro po‘ in questo posto, ma a causa del nostro lavoro non potevamo permetterci di restare ancora senza connessione internet. Per questo motivo siamo ripartiti il giorno dopo, spostandoci verso la prossima spiaggia. La tappa successiva era Praia Bordeira che si trovava a soli 30 km di distanza, il percorso era piuttosto breve. Ma alla scoperta della costa occidentale del Portogallo, questo posto va visitato per forza! Una spiaggia davvero enorme, perfetta per fare delle passeggiate lunghissime. La cosa migliore: la spiaggia non è solo lunga, ma anche larga 1 km e caratterizzata da dune di sabbia – come nel deserto! È più frequentato rispetto alle spiagge più selvagge, ma comunque davvero impressionante. Il parcheggio, di nuovo, si trovava sopra la spiaggia, un po‘ in alto, in modo da poter ammirare il panorama. Offriva molto spazio, nonostante i vari camperisti che arrivavano e partivano continuamente.
Siamo stati davvero bene e, per la prima volta, abbiamo deciso di fermarci per quattro giorni interi. Cosa abbiamo fatto per così tanto tempo? Semplicemente una pausa. Ci siamo rilassati e abbiamo fatto delle passeggiate lungo la spiaggia o nelle dune. È un posto perfetto anche per imparare il surf. Tutti i giorni abbiamo osservato le scuole da surf e i kitesurfisti che si divertivano, sfruttando le onde. Abbiamo visto gente che faceva le passeggiate con i cavalli, attraversando le dune al tramonto – un vero sogno che noi purtroppo non abbiamo vissuto in prima persona. Anche la connessione internet era buona. Una parola per descrivere questo luogo: semplicemente bello.
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